ALDO SCIALPI

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ITALIANO

BIOGRAFIA

ALDO SCIALPI
(Brindisi 11/04/34 – 04/04/20)

Ha iniziato la sua attività artistica nel 1951 e dal 1960 è presente ad importanti manifestazioni d'arte nazionali ed internazionali, con oltre 100 tra mostre personali e rassegne artistiche, in varie città italiane, fra cui:
Milano, Genova, Roma, Napoli, Ancona, Rimini, Verona, Ferrara, Novara, Biella, Ravenna, Sondrio, Pesaro, Reggio Calabria, Firenze, Siena, Sassari, Campione d'Italia (Co), Udine, Pompei, Iglesias, Bormio, San Leo (PS), Caramanico Terme (PE), Montaione (FI), Lesa (NO), Segrate (MI), Santhià (VC), Sora (FR), Borgosesia (VC), Santo Stefano di Zimella (VR), S. Giorgio a Cremano (NA), Foggia, Taranto, Fisciano (SA), Casarano (LE), Francavilla Fontana (BR), Mesagne (BR), Campobasso, Ostuni (BR), Cisternino (BR), San Paolo di Civitate (FG), Serranova (BR), Lecce, Torre Annunziata (NA), Santa Maria Capua Vetere (NA), Bari, Gallipoli (LE), ecc.. Ha esposto le sue opere anche a Bordeaux (Francia) e Zurigo (Svizzera).
        Attento osservatore delle varie correnti e della critica di indirizzo, non si è mai discostato dalla sua voluta concezione dell'Arte Figurativa che fa del colore l'essenza più valida e del tratto l'interpretazione della realtà.
        Colpito, nel 1972, da una grave forma allergica alle mani (intossicazione da solfato di cobalto), resta quasi inattivo per diciotto mesi ed è costretto ad eliminare dalla tavolozza i colori ad olio, per usare gli acrilici e, più tardi, la tecnica mista (olio-acrilico su tela).
         I frequenti viaggi in Italia e all'estero lo portano a scoprire suggestivi paesaggi, come quelli della Valtellina, da cui trae ispirazione per le sue "Luci Mistiche".
        II critico d'arte Aldo Bottini ha scritto di lui: "La pittura di Aldo Scialpi è una tensione derivante da una concezione armonica di colori particolarmente intensivi e sempre maggiormente esprimenti quel misticismo che ormai è onnipresente nelle opere dell'Artista. La gradualità dei toni, per la loro cromia, scuotono i sensi più di una qualsiasi figurazione perché concedono l'interpretazione ottimale determinata da un particolare stato d'animo o da una necessità.
     Una funzione pittorica, quella di Scialpi, altamente concettiva che alla captazione visiva offre l'isolamento spirituale della riflessione.
     Per riuscire a comprendere la sua pittura  bisogna osservare  e riosservare una sua opera; si percepisce così come la tensione interiore dell’artista riesce sempre a trovare la giusta espressione nell’allucinante violenza del colore. Una pittura la sua che si svincola dalla schiavitù naturalistica, ma l’espressionistica visione, nel contempo, coesiste con la realtà. La prospettiva è data  dal gioco di colori accostati in bruschi trapassi e la raffigurazione è ottenuta, quasi sempre, da larghe pennellate di colori scagliati sulla tela quasi con violenza sì che l’effetto cromatico si configura in un convulso plasticismo. In alcune delle sue opere i colori sono accostati senza gradazioni di tono e con tale impetuosità, come per provocare l’equivalente visivo di una lacerazione materica lasciando, in chi la osserva, un profondo senso di angoscia".
        Alla sua attività artistica è stato dato ampio risalto su quotidiani (Corriere del Giorno, Il Messaggero, II Tempo, l'Arena, II Resto del Carlino, Corriere Adriatico, il Quotidiano, La Gazzetta del Mezzogiorno, ecc.) ed in circa 200 tra periodici e prestigiosi libri d'arte (Dizionario Comanducci, Bolaffi, Comed, II Quadrato, I'Élite, ecc.).
        Sue opere fanno parte di numerose collezioni pubbliche e private, in Italia e all'estero.
        E' membro di varie Accademie ed Istituti dì Cultura, tra cui : Accademia Tiberina e Accademia Universale "G. Marconi" di Roma, Accademia dell'Arte dell'incisione - honoris causa - , IDIT (Incisori d'Italia ) di Pisa, Accademia di Scienze Lettere ed Arti - honoris causa - di Milano, ecc..
        Hanno scritto di lui: Marco Manno, Domenico Cara, Szgény Laszlo, Carlo Emanuele Bugatti, Garusso, Mario Ulivi, Walter Visioli, Aldo Bottini, Carlo Patrizi, Berardo Taddei, Vittoria Gardani, Eleonora Cavallini, Michele Cennamo, Giorgio Falossi, Bernard Gauthron, Vincenzo Gubitosi, Toti Carpentieri, Italo Marucci, Emy Indini, Vito Cracas, Anna Francesca Biondolillo, Sandro Serradifalco, Mariarosa Belgiovine, Franco De Simone, Nadine Giove ed altri.
        Nel settembre 2001, in occasione della sua personale, gli è stato consegnato un riconoscimento da parte dell'Assessore alla Cultura del Comune di Pesaro per i suoi 50 anni di attività artistica.


 
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